Martedì 27 gennaio, presso la Sala Polivalente “Vittorio De Sica”, si sono svolte le cerimonie per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione, la deportazione, la prigionia, la morte dei cittadini ebrei, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio ed, a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Articolate in tre momenti, le celebrazioni hanno avuto inizio in mattinata alla presenza di una rappresentanza degli allievi del 1°, 2°, 3° Istituto comprensivo e degli Istituti S.Giovanna Antida e Beata Maria De Mattias. Attraverso due incontri, gli studenti hanno affrontato un percorso di consapevolezza contro i semi dell’odio, dell’antisemitismo e del razzismo. Animatori culturali dell’evento Davide Fischanger e Cataldo Nalli che hanno fatto ascoltare al giovane pubblico racconti inerenti la catastrofe della Shoà, attraverso le voci di alcuni protagonisti all’epoca bambini ed adolescenti e i brani da storie di Lia Levi, Isaac Singer, Anna Sarfatti e Roberto Denti.
Altro importante e significativo momento della giornata la presentazione, nel pomeriggio, del volume “Ero un bandito – Pierino Schietroma partigiano e sindaco” di Enrico Zuccaro, da parte dell’autore Enrico Zuccaro e Davide Fischanger alla presenza del Sindaco di Sora Ernesto Tersigni. Nel suo intervento, il primo cittadino ha citato le toccanti parole di Primo Levi contenute nell’introduzione del romanzo “Se questo è un uomo”, coinvolgente testimonianza di quanto vissuto dall’autore nel campo di concentramento di Auschwitz e “nato fin dai giorni di lager per il bisogno irrinunciabile di raccontare agli altri, di fare gli altri partecipi.
Nell’ultima parte del programma lo spettacolo “Ciò che rende umani”. Davide Fischanger e Cataldo Nalli, con il contributo musicale di Nicoletta Evangelista, hanno regalato ai presenti una toccante lettura scenica che ha lasciato intravvedere come la vera sconfitta del Nazismo e del Fascismo fu determinata dalla sopravvivenza del senso di umanità e dal desiderio di testimonianza delle proprie vittime.