Rete civica del comune di Sora, notizie dall'Amministrazione Comunale.
Città di Sora

Giornata delle Forze Armate e del Combattente, il sentito intervento del Sindaco Luca Di Stefano

Giornata delle Forze Armate e del Combattente, ecco il discorso del Sindaco Luca Di Stefano:
“Il 4 novembre 1918 terminava la Prima Guerra Mondiale. Una guerra terribile, che per molti studiosi fu la fucina che forgiò la Patria Italiana. Nelle trincee sul Carso, sul Piave, sugli altopiani perennemente innevati, tra il fango ed il lerciume gli italiani si scoprirono come una nazione sola, unificata dalla Sicilia fino a Trento e Trieste. In questa giornata si intende ricordare, in special modo, tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi.
Quei giovani ci hanno donato una Patria che negli anni è cresciuta, si è arricchita, è diventata i una tra le grandi Nazione dei nostri tempi. Tutto nasce da lì, dal dolore e dalla sofferenza di quei giovani.
Per onorare il sacrificio di quei soldati caduti a difesa della Patria il 4 novembre 1921 ebbe luogo la tumulazione del “Milite Ignoto”, nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma.
Un treno speciale attraversò tutta l’Italia per portare quel feretro fino al luogo dove riposa tutt’ora. Gli Italiani salutarono con enorme affetto quella salma, il vagone che trasportava un affusto di cannone su cui era deposta la bara fu letteralmente sepolta da una montagna di fiori.
Ad ogni stazione i reduci e le loro famiglie si inginocchiarono al passaggio di quel treno per tributargli l’estremo saluto.
Una mamma dilaniata dal dolore, che non vide tornare il suo ragazzo lo scelse tra altri undici ignoti, d cui la guerra ne cancellò l’identità, la storia ma non il valore.

I ragazzi del 99 quando entrarono in linea, quando raggiunsero il fronte avevano 18 anni; oggi a 18 i nostri ragazzi vanno ancora a scuola, il mondo del lavoro è lontano, l’idea di farsi una famiglia un traguardo da venire, invece molti di loro erano già sposati con figli, un modo che non c’è più.
La mia generazione oggi, con i miei trent’anni è considerata alla stregua di quei ragazzi che si fecero ammazzare per onorare i propri valori.
Il loro esempio mi sprona a fare bene, ad impegnarmi per il bene della mia città. Ho preso l’onere di amministrare Sora per dare una speranza a mio figlio, ai nostri figli.
Oggi con commozione ed onore mi appresto a conferire al “Milite Ignoto” la cittadinanza onoraria della Città di Sora.
Mi piace pensare che quel soldato fosse un giovane entusiasta, attaccato alla vita ma che non esitò a sacrificarsi per i suoi commilitoni, la sua Patria“.
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